I sintomi iniziali dell’arresto cardiaco variano a seconda della condizione causale.
Nel paziente in condizioni terminali l’arresto cardiaco è preceduto da un lento deterioramento clinico, caratterizzato da un particolare ritmo respiratorio chiamato gasping o respiro agonico. Il paziente sviluppa un rallentamento degli atti respiratori che piano piano vanno diminuendo in frequenza; l’ossigenazione diventa presto inadeguata e questo conduce in breve tempo all’arresto cardiaco.
Nel caso di arresto cardiaco improvviso in un paziente apparentemente sano i sintomi premonitori possono essere:
- tachicardia e sensazione di cuore in gola
- vertigini
- sudorazione
- difficoltà respiratorie
- svenimento
- dolori allo stomaco
- dolore al petto
- dolore al collo e alle spalle
- nausea e vomito
- midriasi (dilatazione della pupilla)
- incontinenza sfinterica
I sintomi sono spesso seguiti molto rapidamente dall’arresto cardiaco: improvvisamente il cuore smette di battere, il paziente cessa di respirare e perde conoscenza.
il cervello è molto sensibile alla mancanza di ossigeno, per cui già dopo pochi secondi in assenza di battito cardiaco il paziente sviene.
Una persona in arresto cardiaco presenta:
- assenza di polso
- assenza di respiro spontaneo
- cianosi (colorazione pallida della cute)
- midriasi pupillare
- perdita dei riflessi nervosi
Talvolta può manifestare inoltre
- convulsioni
- rigidità o flaccidità muscolare
- scosse tonico-cloniche